Bonus casa: quali sono a rischio nel 2025?

Bonus casa: quali sono a rischio nel 2025?

Si avvicina la fine dell’anno e in molti si chiedono quali saranno i Bonus casa 2024 che non saranno riconfermati l’anno prossimo. In questo articolo cercheremo di chiarire quali sono gli incentivi che il Governo ha prorogato e quali invece scadranno il 31 dicembre di quest’anno.

Bonus casa 2025, cosa cambia?

Quali sono i bonus edilizi che il Governo ha confermato anche per il prossimo anno? Tra incentivi in scadenza, agevolazioni previste per il 2025 e novità in arrivo con la direttiva “case green” potrebbe apparire difficile orientarsi.

Iniziamo con il dire che da Palazzo Chigi sono arrivate conferme sul Superbonus, che resterà attivo anche nel 2025 sebbene con aliquote ridotte, per chi decide di effettuare interventi di riqualificazione edilizia. Dopo aver abbandonato la super aliquota del 110% nel 2023, per passare quest’anno al 70%, il bonus subirà a partire dal 1° gennaio una ulteriore riduzione, attestandosi al 65%. Solo nelle aree colpite da terremoti dopo il 2008 è ancora possibile usufruire della maxi detrazione del 110%.

Il Supersisma bonus 2025 prende il posto del sisma bonus, che cessa alla data del 31 dicembre 2024. I lavori di miglioramento e adeguamento sismico, così come le spese relative ai materiali e alle pratiche, possono beneficiare oggi di una detrazione che, nel caso di abitazioni unifamiliari, prevedono il rimborso del 50% fino a un limite massimo di spesa di 96.000 euro, con un potenziamento al 70 o all’80% quando i lavori consentono un miglioramento di classe rischio sismico. E dal 1° gennaio 2025? Per i Comuni colpiti da eventi sismici dal 2009 in poi sarà disponibile il Super Sismabonus al 110%, mentre per gli altri comuni l’aliquota detraibile sarà del 65%. Scompare il vincolo del miglioramento delle classi rischio sismico.

Il bonus ristrutturazioni sarà al 50%, e sembra che non vengano toccati i limiti di spesa deducibile, che salvo sorprese dell’ultima ora dovrebbero rimanere fermi a 96.000 euro. Questa agevolazione massima sarà però riservata a interventi sulle prime case, mentre per le altre abitazioni i lavori eseguiti daranno diritto a una detrazione del 36% con spesa massima di 48.000 euro.

Il Governo potrebbe decidere infine di non rinnovare l’Ecobonus, il Bonus mobili e il Bonus verde.

Direttiva EPBD: lavori in corso per le case “green”

C’era grande attesa per sapere quali sarebbero stato gli interventi di Governo per intraprendere il cammino verso gli obiettivi fissati dalla direttiva europea 2024/1275 EPBD. L’acronimo, che sta per Energy Performance Buildings Directive, si pone come obiettivo quello di ridurre le emissioni di gas serra degli edifici e il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050.

A oggi il nostro Paese è tuttavia ben lontano dal recepimento della direttiva, nonostante gli enormi benefici (non soltanto ambientali) che una casa green potrebbe regalare a chi la abita.

Come anticipato però, un immobile certificato NZEB, o Nearly Zero Energy Building, non solo contribuisce a garantire una migliore qualità dell’aria esterna ma assicura anche un comfort interno ottimale con un notevole risparmio energetico. Bollette più basse e una migliore qualità interna dell’aria sono le caratteristiche di un appartamento in classe energetica elevata che fanno bene non solo all’Europa ma anche e soprattutto a chi ci vive ogni giorno. Se poi consideriamo che queste unità immobiliari di ultima generazione sono anche progettate secondo le più avanzate normative antisismiche, assicurando così elevati livelli di sicurezza, appare subito evidente l’importanza di investire in una “casa del futuro”.

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